martedì 1 ottobre 2013

il silenzio è mettere in relazione le cose, che il silenzio è la carne del mondo, è l’ostetrica che mette al mondo le relazioni invisibili che sono tra noi e che noi non vediamo, come dicevano Merleau-Ponty e prima di lui Spinoza.

«Come ci dice il filosofo Ludwig Wittgenstein, dobbiamo ripulire le parole, ripulire il termine silenzio. Che quindi non ci apparirà più come l’assenza di rumore ma come qualcosa che ci fa sentire altro, altre voci. 
Nessuna cosa è mai rinchiusa in se stessa, 
e Proust il talmudista lo sa bene quando con la sua celebre madeleinette si è inventato la sinestesia, ovvero lo slittamento di ciascuno dei nostri sensi l’uno nell’altro. 
Sapeva 
che il silenzio è mettere in relazione le cose, 
che il silenzio è la carne del mondo, 
è l’ostetrica che mette al mondo le relazioni invisibili 
che sono tra noi e che noi non vediamo, 
come dicevano Merleau-Ponty e prima di lui Spinoza. 
Così, appunto, che il silenzio diventa la carne del mondo ed è sostanza di tutte le cose».
Marc-Alain Ouaknin, il silenzio è la voce sottile della vita

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