giovedì 17 novembre 2016

ma quante illusioni, quante delusioni!

Tutto ciò che ci appaga o crediamo che ci appaghi, finiamo per amarlo
e, quando riteniamo di aver trovato il bene migliore,
quello diventa il nostro tesoro,
che si annida poi nelle profondità del nostro spirito,
ma quante illusioni, quante delusioni!
Quanti falsi tesori
che si dissolvono in un batter d'occhio e tramutano il momentaneo godimento in amara tristezza.
Il Signore conosce bene questa umana eventualità e
per questo ci ammonisce a non accumulare falsi tesori sulla terra. "
Quae sursun sunt sapite"- dice S. Paolo.
"cercate (gustate) le cose di lassù",
eleviamo cioè il nostro spirito verso i beni che non periscono, che durano oltre il tempo e non riguardano solo il nostro corpo e le vicende che viviamo su questa terra, ma rimangono sempre integri e diventano fonte di felicità eterna.
L'uomo d'oggi è spesso prostrato, avvinto e disorientato dai beni di consumo, che vengono proposti con la migliore seduzione pubblicitaria come motivi di benessere e di felicità.
Occorre saggezza e divina sapienza per sapersi difendere da questi continui assalti.
L'ultima parte del vangelo di oggi ci parla della vera purezza dell'anima, parla dell'occhio che ne è lo specchio.
O siamo illuminati dallo Spirito
e
di conseguenza tutto vediamo nella sua luce,
o
il nostro sguardo diventa tenebroso,
cioè sempre orientato
verso il buio e il male con tutte le sue brutture.

Fonte: Monaci Silvestrini

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