Dobbiamo imparare a leggere la realtà, è grave che i cristiani stessi si lascino influenzare.
Non dovremmo dirci che l’aspetto fondamentale è la conoscenza, dovrebbe essere scontato.
Accompagnare le persone a scoprire la dimensione pubblica come luogo di impegno, di testimonianza e di carità, vissuta al massimo grado (Paolo VI docet!).
Andare oltre. Superare questa stagione triste della vita delle istituzioni democratiche, reagire alla pesantezza della crisi economica ed etica e rilanciare il tema della partecipazione, in vista di un progetto di sviluppo per il Paese dentro una strategia sostenibile ed integrata alla globalizzazione.
Occorre, dunque, restituire alla politica il suo ruolo, occorre coniugarla al futuro.
La vita cristiana non può restare chiusa nell’orizzonte di una cultura e di istituzioni definite, ma ha le risorse per discernere i valori della negatività e per valutare ciò che concorre all’affermazione della dignità della persona e ciò che la minaccia. Dunque, un’ineludibile responsabilità per le prospettive del Paese è connessa al dovere cristiano di partecipare ad ogni vero processo di liberazione umana.
...narrare storie nuove dal sapore antico: storie di impegno personale, di passione organizzativa, di fatica a coinvolgere e a fare rete (meglio dire comunità… non community… per carità!) coniugate al bisogno di essere radicati ai valori più profondi della carità cristiana: giustizia, solidarietà, amicizia verso i poveri e i deboli, cura educativa e gusto sobrio dell’essenzialità. Verrebbe da dire – con il grande Paolo Giuntella – che c’è consapevolezza di aver ricevuto il “gomitolo dell’Alleluja”, che si fa afferrare ma non sa restare fermo nelle mani di chi lo riceve.
Perché la politica ritorni ad essere il modo più serio per prendersi cura delle cose di tutti.
domenica 2 maggio 2010
Quando ho cominciato ad amarmi davvero
bellissimo post di http://pensieriinvolo.splinder.com/home?from=0
Nel giorno del compleanno ricevi doni. Questo è un bellissimo dono che Chaplin ha fatto a noi nel suo 70° compleanno.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto
che la sofferenza e il dolore emozionali sono solo un avvertimento
che mi dice di non vivere contro la mia verità.
Oggi so che questo si chiama AUTENTICITA’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito
com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri,
pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso
di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda
é un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama MATURITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre
ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello
che succede va bene.
Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento,
ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama SINCERITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò
che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò
che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso,
all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è AMORE DI SE’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione.
E cosi ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama SEMPLICITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato
e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di piu nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo.
E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo PERFEZIONE.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero può
rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l’intelletto è diventato
un compagno importante.
Oggi a questa unione do’ il nome di
SAGGEZZA DEL CUORE.
Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi.
Oggi so che QUESTO è LA VITA!
Chalrles Chaplin – in occasione del suo 70° compleanno
Nel giorno del compleanno ricevi doni. Questo è un bellissimo dono che Chaplin ha fatto a noi nel suo 70° compleanno.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto
che la sofferenza e il dolore emozionali sono solo un avvertimento
che mi dice di non vivere contro la mia verità.
Oggi so che questo si chiama AUTENTICITA’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito
com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri,
pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso
di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda
é un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama MATURITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre
ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello
che succede va bene.
Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento,
ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama SINCERITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò
che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò
che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso,
all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è AMORE DI SE’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione.
E cosi ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama SEMPLICITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato
e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di piu nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo.
E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo PERFEZIONE.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero può
rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l’intelletto è diventato
un compagno importante.
Oggi a questa unione do’ il nome di
SAGGEZZA DEL CUORE.
Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi.
Oggi so che QUESTO è LA VITA!
Chalrles Chaplin – in occasione del suo 70° compleanno
le promesse di Dio
Quando ti alzi al mattino, pensa quale prezioso privilegio e’ essere vivi: respirare, pensare, provare gioia e amare.”
Marco Aurelio
Marco Aurelio
la Chiesa
Il percorso che le letture di oggi ci fanno fare può essere così sintetizzato:
- la Chiesa terrena, così come oggi la viviamo e come sempre è stata, è attraversata da difficoltà e crisi e insieme sostenuta da Dio attraverso le persone che le affida (1L);
- la Chiesa celeste, nostra meta, è la realtà attesa, nuova e insieme già inaugurata dalla risurrezione del Cristo (2L);
- il modo per realizzarla ci è affidato da Gesù con il comandamento nuovo: “amatevi gli uni gli altri COME IO ho amato voi” (V)
http://paroledivita.myblog.it/
- la Chiesa terrena, così come oggi la viviamo e come sempre è stata, è attraversata da difficoltà e crisi e insieme sostenuta da Dio attraverso le persone che le affida (1L);
- la Chiesa celeste, nostra meta, è la realtà attesa, nuova e insieme già inaugurata dalla risurrezione del Cristo (2L);
- il modo per realizzarla ci è affidato da Gesù con il comandamento nuovo: “amatevi gli uni gli altri COME IO ho amato voi” (V)
http://paroledivita.myblog.it/
mese di Maggio
Preghiera a Maria per il mese di maggio
Maria, Regina del mese di maggio e Madre degli uomini,
eccoci intorno a Te, come ritornati da un lungo cammino;
stremati da un lungo peregrinare, siamo in cerca di pace e di felicità.
Tu sola puoi ridonarci la speranza.
Il tuo sorriso ci faccia dimenticare tante cose che ci angustiano.
In questa primavera dell’anno ritorniamo a Te per sentire la tua voce
Materna stimolatrice e affettuosa, ammonitrice e dolce.
Dopo i nostri paurosi sbandamenti ritorniamo a Te, perché Tu ci indichi
la strada da percorrere, quella insegnata da Cristo ai suoi seguaci.
Noi ritorniamo a Te per illuminare del tuo sorriso le realtà di ogni giorno,
i problemi che attendono soluzioni, e i doveri che ci incombono.
Guidaci a risoluzioni impegnative, capaci di rifare un mondo stanco
e affamato di felicità.
Maria, Tu ci conosci, sai quello che vogliamo,
ciò che possiamo fare, quello di cui abbiamo bisogno.
Aiutaci a conoscerlo. I vari giorni del tuo mese siano tanti anelli
di una dolce e splendida catena che ci stringe sempre più a Te.
Aiutaci a stare sempre accanto a Te, o Regina dell’Universo,
o Madre di tutti. Amen. (P. Giuliano Ferrini).
Regina del S. Rosario prega per noi!
Pace e Bene
con don Tonino Bello, preghiamo perchè non siamo mai vittime della solitudine, invocando la Madonna così:
"Mettiti accanto a noi e ascoltaci,
mentre confidiamo le nostre ansie quotidiane,
che assillano la nostra vita moderna:
la paura di non farcela, la solitudine interiore, l'instabilità degli affetti,
l'educazione difficile dei figli,
l'incomunicabilità persino con i più cari.
Ritorna, Maria, in mezzo a noi,
e offri l'edizione aggiornata di quelle grandi virtù umane,
che ti hanno resa grande agli occhi di Dio."
e Trilussa
Quand'ero ragazzino, mamma mia
me diceva: "Ricordati fijolo,
quando te senti veramente solo
tu prova a recità 'n' Ave Maria.
L’anima tua da sola spicca er volo
e se solleva, come pe' maggia".
Ormai so' vecchio, er tempo m'è volato;
da un pezzo s'è ad dormita la vecchietta,
ma quer consijo nun l'ho mai scordato.
Come me sento veramente solo
io prego la Madonna benedetta
e l'anima da sola pija er volo!
Trilussa, La solitudine
Maria, Regina del mese di maggio e Madre degli uomini,
eccoci intorno a Te, come ritornati da un lungo cammino;
stremati da un lungo peregrinare, siamo in cerca di pace e di felicità.
Tu sola puoi ridonarci la speranza.
Il tuo sorriso ci faccia dimenticare tante cose che ci angustiano.
In questa primavera dell’anno ritorniamo a Te per sentire la tua voce
Materna stimolatrice e affettuosa, ammonitrice e dolce.
Dopo i nostri paurosi sbandamenti ritorniamo a Te, perché Tu ci indichi
la strada da percorrere, quella insegnata da Cristo ai suoi seguaci.
Noi ritorniamo a Te per illuminare del tuo sorriso le realtà di ogni giorno,
i problemi che attendono soluzioni, e i doveri che ci incombono.
Guidaci a risoluzioni impegnative, capaci di rifare un mondo stanco
e affamato di felicità.
Maria, Tu ci conosci, sai quello che vogliamo,
ciò che possiamo fare, quello di cui abbiamo bisogno.
Aiutaci a conoscerlo. I vari giorni del tuo mese siano tanti anelli
di una dolce e splendida catena che ci stringe sempre più a Te.
Aiutaci a stare sempre accanto a Te, o Regina dell’Universo,
o Madre di tutti. Amen. (P. Giuliano Ferrini).
Regina del S. Rosario prega per noi!
Pace e Bene
con don Tonino Bello, preghiamo perchè non siamo mai vittime della solitudine, invocando la Madonna così:
"Mettiti accanto a noi e ascoltaci,
mentre confidiamo le nostre ansie quotidiane,
che assillano la nostra vita moderna:
la paura di non farcela, la solitudine interiore, l'instabilità degli affetti,
l'educazione difficile dei figli,
l'incomunicabilità persino con i più cari.
Ritorna, Maria, in mezzo a noi,
e offri l'edizione aggiornata di quelle grandi virtù umane,
che ti hanno resa grande agli occhi di Dio."
e Trilussa
Quand'ero ragazzino, mamma mia
me diceva: "Ricordati fijolo,
quando te senti veramente solo
tu prova a recità 'n' Ave Maria.
L’anima tua da sola spicca er volo
e se solleva, come pe' maggia".
Ormai so' vecchio, er tempo m'è volato;
da un pezzo s'è ad dormita la vecchietta,
ma quer consijo nun l'ho mai scordato.
Come me sento veramente solo
io prego la Madonna benedetta
e l'anima da sola pija er volo!
Trilussa, La solitudine
distintivo cristiano
Due persone hanno assoluta necessità di incontrarsi, per un affare della massima importanza; però non si sono mai viste prima Non rimane che scambiarsi alcuni connotati caratteristici, ad esempio descrivere in modo dettagliato gli abiti che indossano...
Gesù ha chiesto anche a noi di assumere il connotato della carità, per essere riconosciuti come suoi discepoli, e agevolare il ritorno dei lontani alla casa del Padre. Noi spesso lo cambiamo, con il pretesto ch è troppo impegnativo; lo sostituiamo con qualche altro segno più facile: belle celebrazioni, grandiose sagre, gite parrocchiali. Se gli "altri" non ci riconoscono come discepoli di Gesù, sappiamo il motivo; se desideriamo che ci avvicinino come seguaci di Cristo, sappiamo quali strade ridimensionare e quali imboccare con maggiore intensità.
Gesù ha chiesto anche a noi di assumere il connotato della carità, per essere riconosciuti come suoi discepoli, e agevolare il ritorno dei lontani alla casa del Padre. Noi spesso lo cambiamo, con il pretesto ch è troppo impegnativo; lo sostituiamo con qualche altro segno più facile: belle celebrazioni, grandiose sagre, gite parrocchiali. Se gli "altri" non ci riconoscono come discepoli di Gesù, sappiamo il motivo; se desideriamo che ci avvicinino come seguaci di Cristo, sappiamo quali strade ridimensionare e quali imboccare con maggiore intensità.
da questo conosceranno che siete miei discepoli...
Signore, mio Dio, è con te che voglio cominciare questa nuova giornata. Ti ringrazio di questa mattina, e di essere sempre presente per me.Tuo Figlio ci ha lasciato in testamento un comandamento: dobbiamo amarci gli uni gli altri come egli stesso ci ha amati. Concedimi la forza di amare anche coloro che non mi invitano a farlo e di riconoscere anche in loro il volto di tuo Figlio. Fammi diventare oggi il segno del tuo amore, affinché altri possano riconoscerti. Amen.
Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all'ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.(Dal Salmo 144)
Egli dimorerà fra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il ''Dio-con-loro''.
E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate".
E colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose".(Ap 21,1-5a)
Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri".(Gv 13.34-35)
Se ci si dedica a seguire questo comandamento, ci si accorge molto presto che l'amore non si comanda. Eppure, se si è capaci di impegnarsi ad amare il proprio prossimo per amore di Gesù - come egli stesso ha fatto - si trova ben presto la risposta a parecchie altre domande. Ci si rende conto che il cammino di Gesù è un cammino di vita, per lui ma anche per molte altre persone intorno a lui.
"Ecco da cosa gli uomini riconosceranno che voi siete miei discepoli". Forse dai prodigi che operavano? Dai morti che risuscitavano? Nient'affatto! E da che cosa, allora? "Ecco da che cosa gli uomini riconosceranno in voi i miei discepoli: dall'amore che avrete l'uno per l'altro"...
Qui ancora, notate, è la virtù che è messa in valore: lo zelo, la compassione, la fatica del comandamento, la dimenticanza del proprio interesse, la preoccupazione di adempire i doveri del proprio compito pastorale, tutto ciò è frutto della virtù dell'amore; non dei miracoli e dei prodigi, ma dell'amore.
SAN GIOVANNI CRISOSTOMO
Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all'ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.(Dal Salmo 144)
Egli dimorerà fra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il ''Dio-con-loro''.
E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate".
E colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose".(Ap 21,1-5a)
Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri".(Gv 13.34-35)
Se ci si dedica a seguire questo comandamento, ci si accorge molto presto che l'amore non si comanda. Eppure, se si è capaci di impegnarsi ad amare il proprio prossimo per amore di Gesù - come egli stesso ha fatto - si trova ben presto la risposta a parecchie altre domande. Ci si rende conto che il cammino di Gesù è un cammino di vita, per lui ma anche per molte altre persone intorno a lui.
"Ecco da cosa gli uomini riconosceranno che voi siete miei discepoli". Forse dai prodigi che operavano? Dai morti che risuscitavano? Nient'affatto! E da che cosa, allora? "Ecco da che cosa gli uomini riconosceranno in voi i miei discepoli: dall'amore che avrete l'uno per l'altro"...
Qui ancora, notate, è la virtù che è messa in valore: lo zelo, la compassione, la fatica del comandamento, la dimenticanza del proprio interesse, la preoccupazione di adempire i doveri del proprio compito pastorale, tutto ciò è frutto della virtù dell'amore; non dei miracoli e dei prodigi, ma dell'amore.
SAN GIOVANNI CRISOSTOMO
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