domenica 11 luglio 2010

Agisci seguendo il comandamento principale e meriterai la vita eterna!... il nostro dovere più grande è prendere Dio sul serio, con amore

PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, Dio santo, tu sei amore. Tu ami tutta la tua creazione. Attraverso la testimonianza della sua vita, tuo Figlio ci ha rivelato fino a che punto tu ci ami, e vuoi il bene e la salvezza di tutti. Il tuo amore ci dà coraggio e ci rende capaci di amare noi stessi e di amare il nostro prossimo di un amore responsabile. Aiutaci oggi a trattare con rispetto e benevolenza tutti gli uomini, in particolare quelli che allontaniamo e che a loro volta non ci amano. Fa' che dedichiamo un'attenzione particolare a quelli che soffrono di molti mali e hanno bisogno del nostro conforto e del nostro aiuto. Non lasciarci infoltire i ranghi di quelli che giudicano senza amore, sospettano il male in tutti e si sentono così giustificati nel loro egoismo. Fa' che oggi, qui dove siamo, contribuiamo a diffondere il tuo amore.

questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica  (Dt 30,14)
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 18)
R. I tuoi giudizi, Signore, danno gioia.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice. R.
Gli ordini del Signore sono giusti,
fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi,
danno luce agli occhi. R.
Il timore del Signore è puro, dura sempre;
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,
più preziosi dell'oro, di molto oro fino,
più dolci del miele e di un favo stillante. R.
OMELIA
Uomini imperfetti e turbati dal peccato, da una parte, non siamo certi di ciò che è bene e giusto e, dall'altra, ci capita spesso di non essere pronti a fare il bene. È il motivo per cui Dio ci ha dato i comandamenti: essi ci indicano ciò che è giusto e fanno sentire a ognuno ciò che deve fare. È per questo che gli Ebrei dell'antica Alleanza avevano stabilito un sistema di più di cinquecento comandamenti e divieti, che doveva permettere loro di compiere in tutto la volontà di Dio, perché non avevano più una visione chiara di che cosa fosse assolutamente essenziale agli occhi di Dio e si perdevano nei dettagli. Per i dottori della legge, discutere di gerarchie e di comandamenti era spesso ben più importante delle istituzioni destinate a compiere veramente la volontà di Dio. È ciò che dimostra l'esempio del dottore della legge che cerca di rendere Gesù ridicolo: ponendogli una domanda in apparenza sincera, egli vuole provare che è un teologo dilettante. Ma Gesù non sta al gioco. Costringe il dottore della legge a dare da sé la risposta giusta e gli mostra allora qual è il prossimo che ciascuno deve amare come se stesso: è quello che si trova in miseria ed è bisognoso del nostro aiuto. Si risparmia così ogni discussione saccente attorno al problema di sapere se qualcuno che non è ebreo, oppure è un ebreo peccatore, ha il diritto di aspettarsi il nostro aiuto.
Egli va anche più lontano, mostrando che un Samaritano da disprezzare (agli occhi dei dottori della legge) è capace di fare del bene in modo naturale seguendo la voce del suo cuore, mentre due pii Ebrei si disinteressano in modo disdicevole.
Non dimentichiamo che Gesù sottolinea ben due volte al dottore della legge: "Agisci seguendo il comandamento principale e meriterai la vita eterna!".
MEDITAZIONE
Signore Gesù Cristo, la parola del Deuteronomio dice che noi, uomini del popolo di Dio, dovremmo sapere nel nostro cuore che il nostro dovere più grande è prendere Dio sul serio, con amore. La tua parabola mostra che anche i Samaritani e i pagani conoscono e compiono il dovere sacro di amare sinceramente il proprio prossimo. Se prendo in esame queste due proposizioni, sotto il segno delle quali si trova questa domenica, mi spavento nel vedere fino a che punto sono pochi i cristiani che oggi ne sono coscienti. E sono anche costernato nel vedere che mi capita abbastanza spesso di mettere la mia volontà, la mia reputazione e il mio vantaggio al di sopra del comandamento di tuo Padre e al di sopra delle tue direttive. Come mi capita spesso di riflettere e di chiedermi se devo veramente amare questa o quella persona. E quando penso alla penosa storia della lotta e delle ostilità delle Chiese cristiane tra di loro, o dei gruppi di cristiani tra di loro, me ne vergogno e non so come un simile comportamento sia stato e sia ancora possibile in seno alla tua Chiesa.
Tu conosci le relazioni che intratteniamo oggi nella nostra Chiesa, noi cattolici, professori di teologia, sacerdoti, responsabili o semplici praticanti!
Quale mancanza d'amore c'è alle volte, quale rivalità, quale disprezzo e animosità reciproca!
Signore, facci prendere coscienza, grazie alla tua parola, del nostro atteggiamento nei confronti di questa questione veramente fondamentale. Per mezzo dello Spirito Santo, permettici di correggerci, e di aiutarci reciprocamente a vederci più chiaro per cercare sinceramente di agire seguendo il tuo principale comandamento.
OTTO BERNHARD KNOCH

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