lunedì 13 settembre 2010

La loro lettura promuove l'uomo medio a membro di un gruppo e quasi di un club

Quasi tutte le civiltà basate sullo studio dei classici si limitano ad un numero molto ristretto di autori, e pare che i meriti intrinseci di questi siano meno importanti della familiarità che si ha con essi. La loro lettura promuove l'uomo medio a membro di un gruppo e quasi di un club. Essa gli fornisce un modicum di citazioni, di argomenti e di esempi che l'aiutano a comunicare con i suoi contemporanei in possesso dello stesso bagaglio, il che non è poco. A un livello raggiunto più di rado, i classici sono, certo, molto di più: il supporto e il modulo, il filo a piombo e la squadra dell'anima, un'arte di pensare e talvolta di esistere. Nel migliore dei casi, essi liberano e spingono alla rivolta, sia pure contro di loro


Nessun commento:

Posta un commento