sabato 1 gennaio 2011

All’inizio del nuovo anno ecco il mio augurio a te. Non ti prometto la luna, ma solo una salute sufficiente; il resto dipenderà da te. Da te dipende risplendere per noi come “una lampada... sopra il moggio,” sviluppando al massimo i tuoi doni, le capacità e i talenti che possiedi. Coltivali appassionatamente. E tutto ciò per far vivere una comunità, la famiglia in cui vivi, l’essere umano che ami. Non per restare un tesoro geloso o un “giardino segreto”.

Da te dipenderà far crescere il “senso del noi”, dell’essere insieme con altri, pur nella differenza di età, di cultura o di punti di vista. Impara ad agire in un insieme in cui nessuno sia escluso, non seguendo l’istinto del clan, del gruppo chiuso, delle relazioni esclusive, dove l’alterità e il suo valore sono mortificati o perduti. Perderesti, allora, il sapore del Vangelo e un suo grande messaggio: l’ospitalità, l’apertura di mente e di cuore a chiunque.

Da te dipende non dimenticare che chi è superiore o responsabile sarà sempre il più umile, il più umano, il più concertante di tutti. Un leader sarà sempre il più appassionato dei valori che ognuno porta. E sarà superiore non perché sta al di sopra o domina gli altri, ma perché di qualità superiore: sarà solo un fratello più grande.

Una città si osserva da tre punti di vista: da dentro, dall’alto o da fuori. Sono tutti ugualmente importanti. Non ridurti, allora, al tuo unico sguardo, anche se all’interno delle cose o nel cuore stesso di una situazione. Altri luoghi di osservazione saranno preziosi e complementari. L’alterità degli altri - il loro punto di vista differente - ti farà crescere in sintesi, in complessità o in apertura di orizzonte.

La tua differenza è la mia ricchezza: dipenderà da te imparare a vivere questa difficile, splendida verità. Sarà come la forza di un atomo, l’energia che sconvolgerà ogni sistema, ogni chiusura, ogni sicurezza identitaria. Si è abituati, infatti, a ripetere dentro di noi: La tua differenza mi fa paura e, in fondo, non la tollero! Mentre tu, invece, riporrai l’originalità dell’altro e del suo percorso su un piatto d’argento, le darai onore, coltivando la curiosità e l’empatia. Esse ti faranno camminare pacificamente sul territorio degli altri, alla scoperta dei loro valori. L’intelligenza vera, infatti, è disponibilità a trovarsi sempre sulla pista di decollo pronto a partire, non tanto rinchiuso in una torre d’avorio, sazio di nozioni o di se stesso tanto da soffocare ogni novità o idea diversa.

Dipenderà da te imparare a leggere non solo i libri, ma anche le persone, le situazioni o le novità che incontri. Imparerai a non essere un fondamentalista - anche senza saperlo - nel ripetere ciò che hai imparato da sempre; potresti essere un cembalo che suona a vuoto, buono per altri tempi. Osserva oggi la vita, apri gli occhi, scrutala fino in fondo. Impara a discernere in essa i segni di Dio o i segni del male. La vita scorre sotto il tuo sguardo con forme nuove, più sottili o più perverse di esclusione, di erosione dei valori dell’uomo o di Dio, calpestando il senso dell’altro. Oppure ti rivela aperture belle ed emergenti, solidarietà nuove e impensate o ponti inediti e provvidenziali...

Dipenderà da te, in fondo, costruire il bene più prezioso che esista tra gli uomini: la comunione, l’unità tra di loro. Sul tuo volto, allora, si potranno leggere i segni della disponibilità, dell’apertura di spirito, del rispetto dell’altro: una giovinezza vera, che in te - a qualsiasi tua età - saprà ancora rivivere.
È questo l’augurio che volevo oggi mettere nelle tue mani. Per un domani differente, più fraterno, più umano. E dirti, così: “Felice anno nuovo!”

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