lunedì 24 gennaio 2011

toccare con mano la fragilità

O Signore, la malattia ha bussato alla porta della mia vita, mi ha sradicato dal mio lavoro e mi ha trapiantato in un " altro mondo " il mondo dei malati. Un'esperienza dura, Signore, una realtà difficile da accettare.
Eppure, Signore, ti ringrazio proprio per questa malattia: mi ha fatto toccare con mano la fragilità e la precarietà della vita, mi ha liberato da tante illusioni. Ora guardo tutto con occhi diversi: quello che ho e che sono non mi appartiene, è un tuo dono.
Ho scoperto che cosa vuoi dire " dipendere ",
aver bisogno di tutto e di tutti, non poter far nulla da solo.
Ho provato la solitudine, l'angoscia, la disperazione, ma anche l'affetto, l'amore, l'amicizia di tante persone.
Signore, anche se mi è difficile, ti dico: sia fatta la tua volontà!
Ti offro le mie sofferenze le unisco a quelle di Cristo.
Ti prego: benedici tutte le persone che mi assistono
e tutti quelli che soffrono con me.
E, se vuoi, dona la guarigione a me e agli altri.

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