venerdì 18 febbraio 2011

Uno stupido pregiudizio vede spesso le suore come persone dimesse

Se vuoi dire grazie a delle donne che non hai mai visto veramente meravigliose perchè condizionato dai ciechi che ti stanno intorno, leggi... poi senza dire niente regala loro il libro, sarà il tuo grazie. 
Queste donne, ricorda Dacia Maraini nella sua intensa prefazione, sono un sale della terra; vanno dove tutti scappano, con un coraggio che meriterebbe espressioni hemingwayane di ammirazione soldatesca e che una «risolutezza gentile» - scrive ancora Dacia Maraini - radicalmente femminile spinge a «difendere, aiutare, comprendere» senza voler «insegnare, ordinare» e nemmeno convertire. Il loro amore, femminilmente impavido, non è minimamente condizionato dall' adesione ad alcun credo, nemmeno alla fede in quel Cristo che è la loro vita e di cui esse sono i dolci e robusti tralci. La maggior parte di queste donne scende in strada, si mescola alla vita più crudamente immediata e spietata, là dove l' amore è più difficile, nei lebbrosari africani o sui marciapiedi delle grandi città in cui padri vendono figlie bambine alla violenza; nelle fogne in cui famiglie vivono mangiano violentano vengono violentate e muoiono; fra i tossicodipendenti e i loro carnefici, le sofferenze e gli abbrutimenti d' ogni genere. La vita di ognuna di loro è un' incredibile, reale romanzo d' avventura. Altre conducono una vita claustrale di preghiera e di contemplazione che è anch' essa un' ardua avventura interiore, scevra di ogni mortificazione e aperta al nuovo, capace talora di uscire anch' essa ad affrontare la strada...
Uno stupido pregiudizio vede spesso le suore come persone dimesse e patetiche che si ritirano dalla vita. Queste suore invece conoscono e vivono a fondo la vita; alcune di esse hanno conosciuto l' amore terreno per un uomo prima di quello universale. Hanno amici e amiche, godono il paesaggio e l' esistenza. Non tengono affatto gli occhi bassi, ma guardano in faccia la realtà senza paura. Etty Hillesum, la ragazza morta ad Auschwitz che non era suora ma aveva il coraggio della santità, «non sapeva inginocchiarsi»; del resto chi s' inginocchia davanti a Dio è spesso capace di non inchinarsi dinanzi a nient' altro. Il loro picaresco coraggio è pervaso di una forte carnalità, di un senso concreto del vivere che talora manca agli uomini e li rende spesso più codardi; pure sul Golgota e presso il santo sepolcro sono state le donne a seguire Gesù, mentre altri sono scappati. Anche se in passato la monacazione era talora un' imposizione familiare - come per la Monaca di Monza - spesso essa era invece una scelta di libertà dall' autorità maschile paterna e maritale. Queste donne insegnano che obbedire alla chiamata del proprio destino vale più di ogni sottomissione all' ordine familiare...
Magris Claudio Pagina 37 (19 dicembre 2010) - Corriere della Sera
Per tutto l'articolo ... ne vale il tempo...   http://archiviostorico.corriere.it/2010/dicembre/19/Donne_Dio_fiere_corsare_dell_co_9_101219056.shtml e magari comperare il libro di MARIAPIA BONANATE
L' autrice Mariapia Bonanate è nata a Villeneuve Ao, vive a Torino. Sposata, madre di tre figli, è condirettrice del settimanale «Il Nostro Tempo» e collabora con «Famiglia Cristiana». Come giornalista è sempre andata alla ricerca di «buone notizie», anche nei casi più difficili. Fra le sue opere: «Invito alla lettura di Mario Pomilio» Mursia, «Preti. Alla ricerca dei dodici apostoli nelle strade del mondo» Rizzoli, «Donne che cambiano il mondo. Personaggi femminili che inventano la speranza» Mondadori, «Una lampadina per Kimbau. Storia di Chiara Castellani, medico missionario in Africa» Mondadori, «Il Vangelo secondo una donna» Paoline. Ha appena pubblicato «Suore. Vent' anni dopo» Paoline, pp. 408

Nessun commento:

Posta un commento