domenica 27 novembre 2011

Non è il molto sapere che sazia e soddisfa l’anima, ma il sentire e gustare le cose internamente

UN METODO PER “CERCARE E TROVARE”
«L’uomo è creato per lodare, riverire e servire Dio nostro Signore e per salvare, in questo modo, la propria anima; e le altre cose sulla faccia della terra sono create per l’uomo affinché lo aiutino al raggiungimento del fine per cui è stato creato. Da qui segue che l’uomo deve servirsene tanto quanto lo aiutino a conseguire il fine per cui è stato creato e tanto deve liberarsene quanto glielo impediscano. Per questa ragione è necessario renderci indifferenti verso tutte le cose create (in tutto quello che è permesso alla libertà del nostro libero arbitrio e non le è proibito), in modo da non desiderare da parte nostra più la salute che la malattia, più la ricchezza che la povertà, più l’onore che il disonore, più la vita luunga che quella breve, e con ciò tutto il resto, desiderando e scegliendo solo ciò che più ci porta al fine per cui siamo stati creati».
«Con il nome di esercizi spirituali si intende ogni modo di esaminare la coscienza, di meditare, di contemplare, di pregare oralmente e mentalmente e di altre attività spirituali come più avanti si dirà. Infatti, come sono esercizi corporali il passeggiare, il camminare, il correre, così si chiamano esercizi spirituali tutti i modi di preparare e disporre l’anima a togliere da sé tutti i legami disordinati e, dopo averli tolti, di cercare e trovare la volontà divina nell’organizzazione della propria vita per la salvezza dell’anima».
«Non è il molto sapere che sazia e soddisfa l’anima, ma il sentire e gustare le cose internamente».
Ignazio di Loyola, dagli «Esercizi Spirituali»

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