venerdì 7 settembre 2012

Quanto inganna il pensarti lontano


Anche se in fondo ai mari
e nei più alti cieli si mormora di te
so che non hai altra casa,
sei il mio inevitabile ospite,
sconosciuto e muto
e ci accomuna la disperazione di amare.
Pure se santità significhi dimore inaccessibili
Qui è la tua casa,
pure se brama di te ci consuma
al solo pensare che tu possa apparire
moriamo,
non passato né futuro tu hai
ma in te ogni esistenza riassumi
e gli spazi stellari e lievi.
Quanto inganna il pensarti lontano,
spazio illusorio alla mia e tua autonomia,
Tu che non puoi che celarti qui nel presente,
non puoi che essere in urto
né puoi sfuggire alla sorte
della tua amata immagine.
(D. M. Turoldo)

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