domenica 20 gennaio 2013

riprendiamoci la domenica


Viene spontanea una domanda, e la rivolgo a me per il primo: noi uomini e donne dei tempi nuovi, che siamo diventati capaci di produrre anche ciò che fino a ieri l'altro ci sembrava inimmaginabile, saremo capaci di produrre nuovi "settimi giorni"?
Saremo noi capaci di produrre giorni di riposo, ore di riposo, momenti di riposo? Di un riposo che non è inerzia, ma è "riposare" nella relazione, è ricordare, è leggere in profondità la vita, è ricomporre i frammenti nel mosaico, è godere: sì, dare tempo al godere.
Che senso avrebbe la nostra vita se null'altro fosse se non infilare uno dopo l'altro, senza memorie, incontri, esperienze, avvenimenti? Che senso avrebbe se non ci rimanesse nemmeno il tempo di fissarli nel cuore e di goderne?
E che cosa allora potremmo spartire con gli altri se non la banalità di ciò che non tocca il cuore?
E' finito da poco il mese di maggio e ancora non si è spenta nel cuore l'icona della Vergine, terra dolce e silenziosa in cui trova custodia e riposo ogni cosa.
Di lei è scritto - e più di una volta -: "serbava tutte queste cose nel suo cuore" (Lc. 2,51).
don Angelo Casati

Nessun commento:

Posta un commento