venerdì 8 febbraio 2013

credere che sia rimasto di là


Niente lo ferma

L’hanno arrestato come un malfattore, inchiodato sulla croce come un assassino, hanno sigillato il suo sepolcro…
Niente lo ferma.
I suoi discepoli lo volevano circoscrivere alla Palestina con la scusa che egli era un ebreo. E se lo trovarono in Antiochia, in Alessandria, in Atene, in Roma prima ancora che gli Apostoli vi ponessero piede.
Gli volevano dare la cittadinanza romana, ed egli era già là con i barbari.
Gli fabbricarono basiliche stupende di travertino, ed egli aveva già accettato l’ospitalità sotto la capanna del monaco, sulle rive della Mosa, del Reno, del Danubio.
Gli avevano fissato come mare il Mediterraneo, ed egli passava l’Atlantico con Colombo.
La cultura greca gli rivestiva di ragione i paradossi del suo Vangelo, ed egli compitava con gli indotti.
Il feudalesimo gli offriva il castello, ed egli faceva casa con i servi della gleba.
I re lo nominavano ciambellano o cappellano di corte, ed egli si faceva galeotto con San Vincenzo de’ Paoli.
I nobili già pensavano di poterlo avvolgere negli stucchi dorati, in mezzo ai santi e agli angeli, sotto le volte delle loro chiese barocche, quando la rivoluzione francese lo mandava in esilio.
Dopo averlo deriso la borghesia è andata in cerca di lui, la povera gente credette e continua a credere che sia rimasto di là con coloro che non le vogliono bene, mentre cammina portando le sue pene e le sue speranze.
(PRIMO MAZZOLARI, Il Natale)

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