domenica 25 agosto 2013

Essi si distinguono per l’amore altruistico, conoscono il vero senso della fraternità


L’orgoglio rende inutilizzabile il veicolo mentale,
impedendo quella vibrazione
che consentirebbe una proficua collaborazione col Maestro interiore,
sia Egli uno dei Grandi o "il Maestro nel cuore", la nostra Anima.
"Se la mente è instabile o appagata e se vibra per orgoglio,
la visione non si profila con chiarezza,
il Maestro si allontana "desolato" e "afflitto" per l’occasione di servizio sciupata
per colpa del servitore,
e cerca qualche altro,
forse non altrettanto dotato,
ma il solo disponibile dopo il fallimento del primo,
sul quale si era avvicinato".
Chi possiede una mente stabile,
scevra di orgoglio e ricettiva agli impulsi dall’alto,
sarà come un calice offerto al Maestro,
un canale in cui Questi potrà versare liberamente le Sue benedizioni per il Mondo.
Quando l’energia del pensiero entra in contatto con la materia,
menti minori l’afferrano e ne sono conquistate:
così appare il male che si manifesta come egoismo e orgoglio,
che tanto danno arrecano al Mondo.
La Gerarchia Spirituale del pianeta si esprime con un grande Organismo soggettivo,
i cui componenti possono anche essere incarnati,
ma che ricorrono all’apparato sensitivo interiore e all’intuito;
essi sono orientati verso lo Spirito,
polarizzati mentalmente,
consapevoli di un servizio inclusivo e
disposti a lavorare senza ricompensa,
in maniera soggettiva e "dietro le quinte",
analogamente alla stessa Gerarchia.
Occorre pertanto che non cedano all’ambizione,
all’orgoglio di nessun genere
ma che siano sensibili al prossimo e alle circostanze ambientali.
Tale gruppo non ha una organizzazione esteriore,
non ha uffici direttivi,
non ha neppure un nome.
Chiunque sia un vero servitore vi appartiene,
qualunque sia il campo di azione:
culturale, politico, scientifico, religioso, filosofico, psicologico, economico, ecc.
Essi si distinguono per l’amore altruistico,
conoscono il vero senso della fraternità e
vivono consacrati a servire in modo del tutto impersonale e senza riserve.
Non possono appartenere a questo gruppo
coloro che hanno la mente impreparata e l’intelletto privo di vigore,
che si sentono di essere diversi o estranei al proprio simile
e invasati dall’ambizione e dall’orgoglio.
Chi invece è qualificato per appartenervi
deve praticare l’innocuità,
non desiderare nulla per il sé separato e
scorgere il Divino in ogni cosa.
Ciò che impedisce il lavoro in comune è l’orgoglio mentale:
un leader del genere può conseguire un successo temporaneo,
ma alla lunga perderà gli elementi migliori e
resteranno attivi solo coloro
che assecondano la personalità di chi si crede al centro.
Colui che molto insiste sui propri metodi e concezioni,
s’accorgerà presto che il gruppo manca di quegli elementi
che lo renderebbero simmetrico ed equilibrato,
conferendo alle sue imprese le qualità che mancano al leader.
L’ambizione e l’orgoglio sono sentimenti
che costringono l’uomo,
per motivi egoistici di supremazia,
a sormontare qualsiasi ostacolo e a farsi largo senza alcun riguardo,
scostando qualsiasi cosa e chiunque volesse frapporsi fra lui e il proprio scopo.
Però possiamo coltivare quel tipo di ambizione
che ci sproni a lavorare per amore del lavoro,
che ci permette di dare piena espressione al divino istinto creativo,
che ci stimola ad eseguire qualsiasi cosa nel miglior modo possibile,
lavorando per l’Opera divina in piena armonia e all’unisono.
Fonte: Associazione Pax Cultura

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