lunedì 26 agosto 2013

Per battere questa malerba dobbiamo riconoscere che tutti facciamo parte di un’Unica Vita, dove siamo, ci muoviamo e abbiamo la nostra esistenza.


L’orgoglio spirituale è la presunzione che ci fa ritenere migliori dei nostri fratelli.
È una delle più pericolose e subdole manifestazioni di basso orgoglio:
esso ritorna spesso anche quando crediamo di averlo eliminato
e si ripresenta sempre in forma più sottile.
Volta a volta l’orgoglio intellettuale succederà all’orgoglio fisico:
l’orgoglio delle qualità psichiche a quello dello sviluppo spirituale;
ci sentiremo sempre più orgogliosi
per i nostri pregi morali,
per la purezza del carattere,
per il sentirsi più santi degli altri e così via.
Instancabilmente e insistentemente ritornerà sempre all’assalto!
Per battere questa malerba dobbiamo riconoscere che tutti facciamo parte di un’Unica Vita,
dove siamo,
ci muoviamo
e abbiamo la nostra esistenza.
In concreto non dobbiamo cadere nell’illusione della separatività
che ci porta a credere di non avere alcun rapporto con le altre manifestazioni della vita,
al punto di farci provare un sentimento di rivalità e di antagonismo verso i nostri simili.
Siamo tutti particelle infinitesimali della medesima Grande Vita,
alcuni ancora indietro nel fango degli strati inferiori del sentiero,
taluni che procedono passo passo al nostro fianco e
altri molto più avanzati di noi ma tutti sulla medesima Via.
Dobbiamo guardarci dall’orgoglio,
questo pericoloso nemico dell’avanzamento spirituale e
sostituirlo col pensiero che noi tutti abbiamo
la stessa origine,
lo stesso destino,
la stessa via da percorrere;
siamo tutti figli di Dio,
simili a scolaretti del Gran Giardino d’infanzia che è la vita.
Ricordiamoci che siamo tutti fratelli!

Fonte: Associazione Pax Cultura

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