domenica 27 novembre 2016

uscite da un modo superficiale

Vegliate… ossia scrollatevi di dosso quel torpore che non permette di riconoscere ciò che accade nel profondo della propria storia.

Vegliate… ossia uscite da un modo superficiale di consumare l’esistenza e accettate la sfida di una ricerca, di un ascolto, di un confronto. La vigilanza, infatti, è ciò che ci permette di essere ancorati al nostro presente senza mai diventarne schiavi, ci rende figli del nostro tempo ma non ci soggioga al contingente. È ben altro ciò per cui siamo fatti e verso cui siamo incamminati. L’incontro con il Signore.

Vegliate… ossia vincete la tentazione di far sì che sia il capriccio di un momento a dettare le scelte del quotidiano.

Quando la vita è trascorsa secondo il filone dell’opaca normalità, il rapporto con il Signore è relegato ad alcuni ambiti e ad alcuni momenti. Le tante incombenze del quotidiano finiscono per soffocare il desiderio di stare alla sua presenza e di lasciare che essa informi tutti gli ambiti della nostra vita.

Ritenere che questo nostro mondo sia eterno è semplicemente illusorio. Credere che tutto e il contrario di tutto si equivalgano è soltanto un inganno.

Vegliare… ossia:

crescere nella consapevolezza di sé e di ciò che circonda,
cogliere in profondità il senso dell’esistenza propria e di quella altrui,
maturare un atteggiamento di benevolenza nei confronti della storia e della creazione,
riconoscere il bene all’opera sempre e comunque senza lasciarci ingannare da una lettura superficiale che si fermi all’apparenza,
imparare a meravigliarsi.

Antonio Savone
Riscoprire il perché – Prepararsi alla liturgia domenicale (I di Avvento)

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