sabato 27 marzo 2010

Vero che passa la voglia?



In questi tempi, ma forse da sempre e per sempre, nel momento dell'impegno, per comodità e per non fare i conti con la nostra coscienza, ci diciamo che non serve, che è inutile manifestare la nostra scelta. Anch'io volevo restarmene fuori: tante le ragioni, troppe. Forse perchè troppe puzzano di disimpegno, consiglio di berlicche ai giovani e vecchi demonietti. Allora ho incominciato a cercare ed ho trovato quanto riporto sotto appena dopo la citazione in corsivo di Don Primo.
Il nostro voto non conterà tanto ma sarà il segno che vogliamo esserci, che noi vogliamo impegnarci.
Noi ci impegniamo…
Ci impegniamo noi, e non gli altri;
unicamente noi, e non gli altri;
né chi sta in alto, né chi sta in basso;
né chi crede, né chi non crede.
Ci impegniamo,
senza pretendere che gli altri si impegnino,
con noi o per conto loro,
con noi o in altro modo...



http://berlicche.splinder.com/

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' sù un pò giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Voto, non vuoto
Oh, elezioni. Vero che passa la voglia? Perché, nel gran can can a cui abbiamo assistitito negli ultimi mesi, è come fosse stato dimenticato il punto fondamentale.

Cioè: perché andare a votare? O meglio: cosa stiamo andando a fare? Una gara? Una protesta? Una lotta? Un giudizio?
Perché gli uomini di queste nostre terre si sono messi insieme, perchè si sono dati ordinamenti, leggi, perché certuni sono chiamati a decidere per altri?
Per uno sfizio? Per il potere? Per andare contro? Per una certa idea di stato, nazione, regione, provincia, comune, quello che è?

No. Abbiamo bisogno di qualcuno che pensi alla realtà, che provveda a ciò che non riusciamo. Perché spesso abbiamo troppo presente per pensare bene al futuro. Non riusciamo a fare tutto.
C'è necessità di qualcuno che riesca a ordinare quanto è confuso, faciliti il compito di ogni giorno, protegga il debole, quanto di più debole c'è. Che aiuti a lavorare, a crescere i figli, insomma che aiuti a vivere. Non a morire. E ciò è così importante che dobbiamo scegliere i migliori, per fare questo mestiere.
Non me ne frega niente di odiare qualcuno. Non me ne importa di essere contro. Io voglio gente che sappia fare, mettere d'accordo, progettare, costruire. Che aiuti me, proprio me; e lei che ne ha più bisogno di me. Non che faccia al posto nostro; ma che ci sostenga dove non abbiamo la forza.
In mezzo a questo trambusto, alle urla di chi odia, ci sono persone che sono così. Trovatele, anche voi. Questo è il senso di andare a votare. Questo è il senso di fare politica, governare. Non dimentichiamolo, mai. E ricordiamolo a chi l'ha scordato.

Nessun commento:

Posta un commento