lunedì 5 settembre 2011

siediti, mi disse, e respira

“Proprio nel momento in cui la professione medica si era lavata le mani di me, e io pure di loro, proprio quando mi sentivo condannato a un ergastolo di dolore cronico, ecco che qualcuno mi propose una soluzione alquanto originale: siediti, mi disse, e respira. Mi sono seduto. Ho respirato. Sulle prime mi è parso un esercizio noioso, anzi fastidioso, e senza risultati immediati. Col passar del tempo, però, si è rivelato così stimolante e rigenerante, sia sul piano fisico che mentale, da farmi pensare che il male che mi aveva colpito era stato addirittura un colpo di fortuna.”. Tim Parks dà una risposta intimamente personale al più temuto degli incubi: la scoperta di una condizione medica potenzialmente letale.

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