giovedì 8 marzo 2012

Ognuno faccia a gara per dimostrare alla luce del giorno la virtù della pietra nel suo anello

Anche oggi il post è decisamente lungo, ma si può leggere. 
Ieri ho incontrato dei commenti accesi ad un post.  
Il primo contestava la verità che era stata esposta. Giustamente l'autore replicava che il post non poteva essere stato letto perché il commento era rivolto ad una tesi supposta dal lettore, ma non espressa nel testo. Il commentatore colto in fallo, chiudeva il discorso, affermando che se il messaggio non gli era arrivato non poteva essere addebitato alla sua scarsa attenzione ma al blogger che sapeva usare efficacemente il medium. 
Non ho voluto saper al riguardo altro, ma viste le premesse, campando su tesi pretestuose come nella favola del lupo e l'agnello, i commenti avrebbero potuto continuare all'infinito o  almeno fino a quando l'uno non avesse mangiato l'altro o l'altro si fosse rassegnato a lasciarsi mangiare.


• G. E. LESSING, NATHAN il Saggio (1779
A Gerusalemme, durante le Crociate, il SALADINO (che è musulmano) chiede a NATHAN (ebreo) quale sia la vera fede: l'Islam, l'Ebraismo o il Cristianesimo. NATHAN risponde raccontandogli la storia dei tre anelli:
NATHAN
Molti anni or sono un uomo in Oriente possedeva un anello inestimabile, un caro dono. La sua pietra, un opale dai cento bei riflessi colorati, ha un potere segreto: rende grato a Dio e agli uomini chiunque la porti con fiducia. Può stupire se non lo toglieva mai dal dito, e se dispose in modo che restasse per sempre in casa sua? Egli lasciò l'anello al suo figlio più amato; e lasciò scritto che a sua volta quel figlio lo lasciasse al suo figlio più amato; e che ogni volta il più amato dei figli diventasse, senza tenere conto della nascita ma soltanto per forza dell'anello, il capo e il signore del casato. - Tu mi segui, sultano?
SALADINO Ti seguo. Vai avanti.
NATHAN
E l'anello così, di figlio in figlio, giunse alla fine a un padre di tre figli. Tutti e tre gli ubbidivano ugualmente ed egli, non poteva farne a meno, li amava tutti nello stesso modo. Solo di tanto in tanto l'uno o l'altro Gli sembrava il più degno dell'anello - Quando era con lui solo, e nessun altro Divideva l'affetto del suo cuore. Così, con affettuosa debolezza Egli promise l'anello a tutti e tre. Andò avanti così finché poté. - Ma, vicino alla morte, quel buon padre si trova in imbarazzo. Offendere così due figli, fiduciosi nella sua parola, lo rattrista. - Che cosa deve fare? - Egli chiama in segreto un gioielliere, e gli ordina due anelli in tutto uguali al suo; e con lui si raccomanda che non risparmi né soldi né fatica perché siano perfettamente uguali. L'artista ci riesce. Quando glieli porta, nemmeno il padre è in grado di distinguere l'anello vero. Felice, chiama i figli uno per uno, impartisce a tutti e tre la sua benedizione, a tutti e tre dona l'anello - e muore. - Tu mi ascolti, sultano?
SALADINO (il quale, colpito, aveva girato il viso)
Ascolto, ascolto. Ma finisci presto La tua favola. - Ci sei?

NATHAN
Ho già finito. Quel che segue si capisce da sé. - Morto il padre, ogni figlio si fa avanti Con il suo anello, ogni figlio vuol essere il signore del casato. Si litiga, si indaga, si accusa. Invano. Impossibile provare quale sia l'anello vero -
(dopo una pausa, durante la quale egli attende la risposta del sultano)
quasi come per noi provare quale sia - la vera fede.

SALADINO Come? Questa è la tua risposta alla mi domanda?…
NATHAN Valga Soltanto a scusarmi, se non oso Cercare di distinguere gli anelli Che il padre fece fare appunto al fine Che fosse impossibile distinguerli.
SALADINO
Gli anelli! - Non burlarti di me! - Le religioni che ti ho nominato Si possono distinguere persino nelle vesti, nei cibi, nelle bevande!
NATHAN
E tuttavia non nei fondamenti. - Non si fondano tutte sulla storia, scritta o tramandata? E la storia solo per fede e per fedeltà dev'essere accettata, non è vero? - E di quale fede e fedeltà dubiteremo Meno che di ogni altra? Quella dei nostri avi, sangue del nostro sangue, quella di coloro che dall'infanzia ci diedero prova del loro amore, e che mai ci ingannarono, se l'inganno per noi non era salutare? - Posso io credere ai miei padri Meno che tu ai tuoi? O viceversa? - Posso forse pretendere che tu, per non contraddire i miei padri, accusi i tuoi di menzogna? O viceversa? E la stessa cosa vale per i cristiani, non è vero? -
SALADINO
(Per il Dio vivente! Hai ragione. Io devo ammutolire).
NATHAN Ma torniamo ai nostri anelli. Come dicevo, i figli si accusarono in giudizio. E ciascuno giurò al giudice di avere ricevuto l'anello dalla mano del padre (ed era vero), e molto tempo prima la promessa dei privilegi concessi dall'anello (ed era vero anche questo). - Il padre, ognuno se ne diceva certo, non poteva averlo ingannato; prima di sospettare questo, diceva, di un padre tanto buono,
non poteva che accusare dell'inganno i suoi fratelli, di cui pure era sempre stato pronto a pensare tutto il bene; e si diceva sicuro di scoprire i traditori e pronto a vendicarsi.

SALADINO
E il giudice? - Sono ansioso di ascoltare Che cosa farai dire al giudice. Parla!
NATHAN
Il giudice disse: Portate subito qui vostro padre, o vi scaccerò Dal mio cospetto. Pensate che stia qui a risolvere enigmi? O volete restare Finché l'anello vero parlerà? - Ma… aspettate! Voi dite che l'anello vero Ha il magico potere di rendere amati, grati a Dio e agli uomini. Sia questo a decidere! Gli anelli falsi non potranno. Su, ditemi: chi di voi è il più amato Dagli altri due? - Avanti! Voi tacete? L'effetto degli anelli è solo riflessivo, non transitivo? Ciascuno di voi ama solo se stesso? Allora tutti e tre siete truffatori truffati! I vostri anelli sono falsi tutti e tre. Probabilmente l'anello vero si perse, e vostro padre ne fece fare tre per celarne la perdita e per sostituirlo.
SALADINO Magnifico! Magnifico!
NATHAN
Se non volete, proseguì il giudice, il mio consiglio e non una sentenza, andatevene! - Ma il mio consiglio è questo: accettate le cose come stanno. Ognuno ebbe l'anello da suo padre: ognuno sia sicuro che esso è autentico. - Vostro padre, forse, non era più disposto a tollerare ancora in casa sua La tirannia di un solo anello. E certo vi amò ugualmente tutti e tre. Non volle, infatti, umiliare due di voi per favorirne uno. - Orsù! Sforzatevi Di imitare il suo amore incorruttibile e senza pregiudizi. Ognuno faccia a gara Per dimostrare alla luce del giorno la virtù della pietra nel suo anello. E aiuti la sua virtù con la dolcezza, con indomita pazienza e carità, e con profonda devozione a Dio. Quando le virtù degli anelli appariranno Nei nipoti, e nei nipoti dei nipoti, io li invito a tornare in tribunale, fra mille e mille anni. Sul mio seggio siederà un uomo più saggio di me; e parlerà. Andate! - Così disse quel giudice modesto. 
(tr.it. A. Casalegno, Milano, Garzanti, 1992) 

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