mercoledì 17 aprile 2013

Non si cura ogni ferita con uno stesso impiastro.

Ti esorto nella carità che hai a proseguire nel tuo cammino e ad incitare tutti a salvarsi.
Dimostra la rettitudine del tuo posto con ogni cura nella carne e nello spirito.
Preoccupati dell'unità di cui nulla è più bello.
Sopporta tutti, come il Signore sopporta anche te; sostieni tutti nella carità, come già fai.
Cura le preghiere che non si interrompano; chiedi una saggezza maggiore di quella che hai; veglia possedendo uno spirito insonne.
Parla a ciascuno nel modo conforme a Dio.
Sostieni come perfetto atleta le infermità di tutti.
Dove maggiore è la fatica, più è il guadagno.
Prudente come un serpente e semplice come una colomba.
Se ami i discepoli buoni, non hai merito; piuttosto devi vincere con la bontà i più riottosi.
Non si cura ogni ferita con uno stesso impiastro.
Calma le esacerbazioni (della malattia) con bevande infuse.
In ogni cosa sii prudente come un serpente e semplice come la colomba.
Per questo sei di carne e di spirito, perché tratti con amabilità quanto appare al tuo sguardo; per ciò che è invisibile prega che ti sia rivelato, perché non manchi di nulla e abbondi di ogni grazia.
Il tempo presente esige che tu tenda a Dio, come i naviganti invocano i venti e coloro che sono sbattuti dalla tempesta il porto.
Come atleta di Dio sii sobrio; il premio è l'immortalità, la vita eterna in cui tu credi. (Ignazio di Antiochia, Lettera a Policarpo, I-II).

Nessun commento:

Posta un commento