venerdì 19 aprile 2013

Respiro con la Chiesa nella stessa sua luce, di giorno, nelle sue stesse tenebre, di notte

Il beato Cardinale Schuster sulla recita personale del breviario nei giorni in cui era affranto e privo di forze:
«Allora chiudo gli occhi,
e mentre le labbra mormorano le parole del breviario che conosco a memoria,
io abbandono il loro significato letterale,
per sentirmi nella landa sterminata per dove passa la Chiesa pellegrina e militante,
in cammino verso la patria promessa.
Respiro con la Chiesa
nella stessa sua luce, di giorno,
nelle sue stesse tenebre, di notte;
scorgo da ogni parte le schiere del male
che l'insidiano o l'assaltano;
mi trovo in mezzo alle sue battaglie e alle sue vittorie,
alle sue preghiere d'angoscia e ai suoi canti trionfali,
all'oppressione dei prigionieri, ai gemiti dei moribondi, alle esultanze degli eserciti e dei capitani vittoriosi.
Mi trovo in mezzo: ma non come spettatore passivo,
bensì come attore la cui vigilanza, destrezza, forza e coraggio possono
avere un peso decisivo sulle sorti della lotta tra il bene e il male
e sui destini eterni dei singoli e della moltitudine»

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