sabato 4 maggio 2013

fanne del pane: quel riposo e quella pace, che dappertutto con tanto zelo insegui, è solo lì


Tra le poesie di George Herbert, raccolte nel suo “The Temple”, ce n’è una che ha per titolo “Peace"

Dolce Pace, dove abiti tu? Umilmente ti supplico,
Fammelo sapere.
Ti ho cercato in una grotta segreta,
e ho chiesto se la Pace stesse lì.
Un vento rauco mi è parso rispondere, No;
Va a cercare altrove.

L’ho fatto e, andando, ho visto un arcobaleno: Certo, ho pensato,
questo è il laccio del manto della pace:
cercherò di scoprirlo.
Ma mentre guardavo, ecco le nubi
irrompere e disperderlo.

Allora sono andato in un giardino, e ho notato
un elegante fiore,
la Corona Imperiale: “Di sicuro”, mi son detto,
“la Pace deve abitare nella sua radice”,
ma, scavando, ho visto un verme divorare
ciò che appariva così bello.

Alla fine ho incontrato un buon uomo anziano e venerando
che, quando gli ho chiesto della Pace,
così ha cominciato:
“C'era una volta un principe
che abitava a Salem, e disponeva di un numero crescente
di greggi e armenti.

Visse amabilmente, ma la sua amabilità non gli salvò
la vita dai nemici.
Dopo la sua morte, tuttavia, dalla sua tomba
spuntarono dodici spighe di grano
di cui molti, pieni di stupore, ne colsero alcune per piantarle altrove.

Sorprendentemente si moltiplicarono e si disseminarono
su tutta la terra;
e chi ne sperimenta, lo ripete
che la virtù sta lì,
una virtù segreta che porta pace e allegria
attraverso la fuga del peccato.

Prendi di questo grano, che cresce nel mio giardino,
e cresce per te;
fanne del pane: quel riposo
e quella pace, che dappertutto
con tanto zelo insegui,
è solo lì”.

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