lunedì 17 giugno 2013

la spinta interna, che magari lo ha portato ad essere in contrasto con la legge


seconda parte dell'omelia di don Angelo Casati 
nella 11ª Domenica del Tempo Ordinario
Lc 7,36-8,3

La svolta è la misericordia.
E anche qui ci sarebbe da meditare a lungo
-dico: sui sentimenti di misericordia-
alla luce del Vangelo di Luca.

A chi assomigliamo: a Simone, il fariseo, o a Cristo?
Siamo la legge o siamo l'Amore?
Sono due atteggiamenti dello spirito molto diversi:
due modi di guardare,
molto diversi.
Ma vedete che strano!
la realtà che è sotto gli occhi è identica, è oggettiva.
Tutti vedono le stesse cose:
tutti vedono una donna,
una peccatrice che al di là di tutte le regole,
si avvicina, versa olio profumato sui piedi di Gesù,
li lava con le sue lacrime, li asciuga con i suoi capelli.

Ma c'è modo e modo di guardarla.

Simone, la legge, guarda e scuote la testa:
questa è una donnaccia; se Gesù sapesse tutto, non consentirebbe simili effusioni.

Gesù, la tenerezza, la guarda con amore:
era morta, ora è viva.

Noi come guardiamo? con gli occhi della legge o con gli occhi dell'amore?
Gli occhi della legge registrano i fatti,
ma non registrano ciò che avviene nel cuore.

Gli occhi dell'amore registrano i fatti,
ma vanno oltre 
-o, se volete-,
vanno dentro,
e leggono le ragioni del cuore,
gli itinerari del cuore,
le svolte improvvise del cuore.

"L'amore 
-ha scritto un commentatore attento del nostro tempo-
l'amore non guarda il negativo,
non guarda la contraddizione di un uomo con la legge, 
guarda le sue intime esigenze, 
la spinta interna, 
che magari lo ha portato ad essere in contrasto con la legge, 
ma che mira ad altro.

Ecco, 
l'amore coglie questa attesa,
questo bisogno profondo
si fa largo attraverso 
il groviglio delle violazioni morali 
per fissarsi 
sul germe intatto 
che è anche nel cuore della più corrotta prostituta, 
e il suo miracolo è nel suscitare questo germe, 
nel farne principio di un nuovo modo di vivere. 
E' un passaggio, dalla morte alla vita!"
(Balducci)

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