martedì 25 giugno 2013

Una ignoranza che poi finisce per appropriarsi di simboli o segni religiosi in funzione identitaria, senza comprenderne il senso e il peso

Trovo interessante proporre questo articolo di Melloni in quattro parti per concentrare la riflessione su quella manducatio, quotidianamente necessaria, che è energia per il nostro vivere consapevole cristiano

Il luogo per ricostruire l'alfabeto della religione
di Alberto Melloni
in “la Lettura” - Corriere della Sera – del 23 giugno 2013

L'analfabetismo religioso è un peso insostenibile per una società pluralista.
La città di oggi vorrebbe essere, come si suol dire, «un crogiuolo di culture».
Spesso si deve accontentare di essere un lungo scaffale sul quale le diversità spirituali si allineano, imballate da soffici dosi di ignoranza.
Una ignoranza che poi finisce per appropriarsi di simboli o segni religiosi in funzione identitaria,
senza comprenderne il senso e il peso;
fino a riprodurre più in piccolo l'arrogante sincerità di Mussolini che si definiva «cattolico e anticristiano».
L'esperienza religiosa infatti,
quando è autentica, non presume di sé.
Chi la vive conosce non solo la fragilità del fare, la vanità del dire,
ma soprattutto la terribile libertà della parola rivelata:
che rende impuro l'impuro, puro il puro,
ma sa anche rendere puro l'impuro, e viceversa,
in un moltiplicarsi di percorsi che sono un labirinto di umiltà e una palestra di violenza,
con lo stesso titolo.

Nessun commento:

Posta un commento