domenica 18 agosto 2013

A questo alzarsi è legata la promessa di quell’altro alzarsi, quella dell’Assunzione. Anche per ciascuno di noi.

C’è una “contro-storia”:
l’Assunzione di Maria al cielo è profezia,
è parola che apre gli occhi su questa storia,
nella quale non conta la pubblicità arrogante
– “ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore” -, non conta la forza –
“ha deposto i potenti dai troni” -, non conta la ricchezza –
“ha rimandato a mani vuote i ricchi” -, ma conta l’umiltà,
l’abbandono a Dio, la limpidezza del cuore,
perché è dentro questa storia che passa la forza della risurrezione.
Una storia che - badate bene - è già vincente oggi.
Qualcuno si meraviglia che
la donna di Nazaret parli di questa vittoria nel Magnificat non al futuro,
ma come qualcosa che già sta accadendo:
“La sua misericordia si stende su quelli che - oggi dunque - lo temono,
ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili...”.
Ma come?
Tiberio rimane sul trono, Erode sul trono, Ponzio Pilato sul trono e
anche Anna e Caifa sul loro trono...
La donna di Nazaret ci fa capire che
non è su questi troni che si regge la terra,
non è per loro che va avanti il mondo,
che progredisce l’umanità,
ma per gli uomini e le donne dell’altra storia.
È negli altri che passa una forza di risurrezione.
“Maria” - è scritto nel Vangelo di Luca - “alzatasi (Ἀναστᾶσα in greco) andò in fretta verso la montagna”.
Ebbene “Ἀναστᾶσα” nel vangelo appartiene allo stesso verbo con cui si dice la risurrezione.
E mi sembra bellissimo:
come se nell’alzarsi per correre ad offrire un aiuto all’anziana cugina incinta,
nell’alzarsi e nell’uscire dalla tomba fosse contenuta la stessa forza della risurrezione.
E quasi, pensate, non è importante l’alzarsi della Madonna verso il cielo,
non è raccontato.
È raccontato il suo alzarsi dettato dall’amore, dall’attenzione, dalla vicinanza.
A questo alzarsi è legata la promessa di quell’altro alzarsi,
quella dell’Assunzione.
Anche per ciascuno di noi.
(Angelo Casati, E la casa si riempì del profumo).

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