giovedì 26 dicembre 2013

Lui conosce. Vede oltre la vernice. Legge solitudini dello spirito con tentativi ingenui di annegamento.


Dobbiamo ritrovare le parole che ci fanno ardere il petto e che passino senza filtro dall'Autore per arrivare anche a chi è lontano per ascoltare. 
Che il Signore ci perdoni se siamo stati noi la causa di questo distacco. Fabbrichiamo i ponti per il loro ritorno. con l'aiuto del figlio del falegname.

dicembre del 2009 
Don Angelo Casati 
NATALE E IL MANTELLO DELLA COMPASSIONE

Me ne venivo, una sera di queste, per una via del centro, il sole non arrivava obliquo,
mi succedeva però in quell'ora di sognare alle spalle passi diversi, voce e parole diverse.
E di augurarmi che a passare in incognito
in mezzo a quel serpentone di folla in striscio di vetrine fosse lui,
il viandante in incognito.
Mi andavo chiedendo se avrebbe osato la stessa domanda che osò con Cleopa e il suo compagno: "perché ve ne andate con il volto triste?".
Guardavo il serpentone di folla in striscio e struscio di vetrine.
Pensai che avrebbe osato la stessa domanda.
Perché scrive Giovanni. "lui conosce ciò che c'è nell'uomo" (Gv 2,25).
Lui conosce.
Vede oltre la vernice.
Legge solitudini dello spirito con tentativi ingenui di annegamento.

E gli occhi andavano alle vetrine,
andavano e si ritraevano,
come portando colpa per sguardi a prezzi che suonano insulto
a una umanità impoverita.
Andavano gli occhi, per poi subito ritrarsi, ai manichini
che oggi hanno preso forma di corpi umani,
silouette scintillanti a cattura di sguardo.
Per un attimo, ve lo confesso, mi parvero metafora del male cui sopra accennavo.


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