mercoledì 25 dicembre 2013

la salvezza è la sua nudità, nudità di parole e di vita. Quella nudità ti fa fermare per improvviso sbalordimento. Anche a Natale.


C'erano i profeti ai giorni  nostri, ma inascoltati. Diffidiamo di chi vuol giustificare gli errori del passato dando colpa ai tempi non maturi.
Abbiamo avuto un concilio: è tempo di mettere in pratica quello che lo Spirito ha alitato su quell'assemblea. 

dicembre del 2009 
Don Angelo Casati 
NATALE E IL MANTELLO DELLA COMPASSIONE

Perché può succedere di celebrare riti,
di sfornare a getto continuo
e impressionante documenti,
e di ritornare dalle chiese con la faccia triste,
come discepoli a cui non è toccato di sentire
ardere in petto il cuore.
Giorni fa un'amica mi raccontava di alcuni giovani da lei conosciuti, sinceri,
disarmanti nel confessarle che quando succede loro di uscire dalle chiese
senza che abbiano sentito ardere il cuore,
vanno a leggersi i discorsi di Obama,
"perché lì" le dicevano "finalmente troviamo qualcosa
che fa ardere il nostro cuore".
Ascoltandola, alla mente mi si affacciava una strada lontana,
strada verso Emmaus,
con un sole obliquo in bagliore di annegamento
e due viandanti che sentirono passi diversi e voce e parole diverse
da un compagno di un viaggio di poche ore,
compagno di parole "che facevano ardere il cuore".
Poi lo riconobbero, era Gesù, nella locanda,
lo riconobbero in quelle mani, le sue, che spezzavano il pane.
Purtroppo noi alle sue parole abbiamo sostituito le nostre.
E non fanno ardere il cuore.
Orpelli ad annegamento di vangelo.
Mentre la salvezza è la sua nudità, nudità di parole e di vita.
Quella nudità ti fa fermare per improvviso sbalordimento.
Anche a Natale.


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