giovedì 9 gennaio 2014

Senza solitudine noi rimaniamo vittime della nostra società e continuiamo a rimanere prigionieri delle illusioni del falso io.


La solitudine è la fornace della trasformazione. Senza solitudine noi rimaniamo vittime della nostra società e continuiamo a rimanere prigionieri delle illusioni del falso io. Gesù stesso è entrato in questa fornace. Qui fu tentato con le tre imposizioni del mondo: essere legato al contingente («Trasforma queste pietre in pani»), essere spettacolare («Gettati giù»), essere potente («Ti darò tutti i regni del mondo»). Qui egli affermò Dio come la sola fonte della sua identità («Adora il Signore Dio tuo e servi lui solo»). La solitudine è il luogo della grande lotta e del grande incontro: la lotto contro le imposizioni del falso io e l’incontro con un Dio amorevole che offre se stesso come sostanza del nuovo io… La solitudine non è un luogo terapeutico privato. È piuttosto un luogo di conversione, il luogo dove muore il vecchio io e nasce il nuovo io, il luogo dove avviene la manifestazione del nuovo uomo e della nuova donna. Nella solitudine mi sbarazzo della mia impalcatura: niente amici con cui parlare, niente telefonate da fare, niente incontri a cui partecipare, niente musica per svagarmi, niente libri per distrarmi, solo io – nudo, vulnerabile, debole peccatore, spoglio, spezzato – , un nulla. È questo nulla che devo affrontare nella mia solitudine, un nulla così spaventoso che tutto in me vorrebbe rifugiarsi negli amici, nel lavoro e nelle distrazioni, per poter dimenticare il mio nulla e darmi l’illusione che valgo qualcosa. Ma questo non è tutto. Appena decido di ritirarmi in solitudine, pensieri confusi, immagini disordinate, fantasia tumultuose e associazioni sconnesse e bizzarre mi saltano alla mente come scimmie su un albero di banane… il compito è perseverare nella mia solitudine, rimanere nella mia cella finché tutti i visitatori che vogliono sedurmi si stanchino di bussare alla porta e mi lascino solo… È  la lotta per morire al falso io. Questa lotta va però al di là, molto al di là delle nostre forze. Chi vuole combattere i demoni soltanto con le proprie armi è uno stolto… soltanto Cristo può vincere le potenze del male. Solo in Lui e attraverso di Lui possiamo sopravvivere alle prove della nostra solitudine… Giungendo a comprendere che non siamo noi che viviamo, ma che Cristo vive in noi, che egli è il nostro vero io, possiamo lasciare lentamente che le nostre compulsioni si sciolgano e cominciamo a sperimentare la libertà dei figli di Dio… Dobbiamo forgiarci il nostro deserto personale, dove possiamo ritirarci ogni giorno, liberarci dalle nostre costrizioni e dimorare alla dolce presenza del nostro Signore… La solitudine non è semplicemente un mezzo per raggiungere un fine. La solitudine è il nostro fine. È il luogo dove Cristo rimodella noi a sua immagine e ci libera dalle costrizioni del mondo che ci tengono schiavi. La solitudine è il luogo della nostra salvezza.

Da “La via del cuore” di Henri J.M. Nouwen

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