lunedì 5 dicembre 2016

I profeti in fondo sono come bambini, se gridano è solo per il bisogno di essere abbracciati,


Negli occhi del Battista
c’era un orizzonte e
disegnato sul filo di questo orizzonte
era appoggiata una speranza, piccola e fragile,
come tutte le speranze quando sono credibili.
E se gridava,
Giovanni,
era solo per la paura di
non riconoscerla questa speranza
il giorno in cui si sarebbe mostrata,
paura di lasciarsela scappare.

I profeti in fondo sono come bambini, 
se gridano è solo per il bisogno di essere abbracciati,
questa era la speranza di Giovanni.

Attendeva con tutto se stesso,
con la feroce totalità degli amanti,
attendeva come stiamo attendendo noi,
l’abbraccio di un padre capace di mettere ordine
in questa vita così affascinante e complessa.

E allora Giovanni sceglie di uscire
dai giochi di potere,
dalla Gerusalemme tentacolare e subdola,
lontano
dalle velenose parole dei potenti,
dall’ubriacatura di vuoto che striscia per le vie della città,
sceglie di uscire da Gerusalemme
per gridare al mondo
l’unico grande desiderio che valga la pena essere desiderato:
il bisogno di essere riportati a casa dall’abbraccio di un padre.
Perché siamo gente in esilio da noi stessi, questo gridava, anche a se stesso.

Aspettavi di tornare
(Matteo 3,1-12)
II Avvento anno A
Don Alessandro Dehò

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