venerdì 16 dicembre 2016

Pregalo molto a lungo e molto forte perché egli trasformi questa amarezza in dolcezza

Ti è certamente capitato di lasciare l'ambiente nel quale sei conosciuto e amato,
per vivere in un paese straniero
ove non esisti per nessuno.
E, se nella folla deserta sopraggiunge qualcuno che
ti "riconosce"
e ti chiama per nome,
tu fai d'un tratto l'esperienza di nascere di nuovo.
Nel momento in cui tra due esseri nasce una vera amicizia,
vi è sempre un "prima" e un "dopo" tra i quali si può dire:
da quando ti conosco non sono più lo stesso.
Così, quando apri la Bibbia,
tu vedi uomini
appagati o insoddisfatti,
santi o peccatori,
resi felici dal loro incontro con Dio,
perché la loro vita ha preso improvvisamente un senso nuovo.
Chiunque tu sia,
sei fratello di questi uomini nella loro avventura.
Anche se tu fossi il più grande peccatore, il più squilibrato e il più povero,
tutte queste situazioni sarebbero
un'occasione che si offre a Dio per venirti incontro.
"Ogni uomo grida per sentirsi chiamato col suo nome" (Simone Weil).
Tu soffri senza sapere perché e spesso hai voglia di morire, come Elia,
tanto sei stanco di tutto.
Sii autentico nella tua preghiera,
non fare come se tutto andasse bene,
e poni davanti a Dio queste montagne
di sofferenza, di rancore, d'orgoglio e di impurità.
Se tu preghi con fede e nella verità,
Dio trasporterà queste montagne nel mare.
Pregalo molto a lungo e molto forte perché egli trasformi questa amarezza in dolcezza.
Nel seno di questa pace austera,
ti scoprirai amato da Dio.
Nulla gli sfugge:
egli ti vede nel segreto e ti ama.
Tu sei qualcuno per Dio,
sei prezioso come le pupille dei suoi occhi,
ed egli ti ama.
Lascia risuonare in te le parole di Isaia (43,1-5):
"Ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni...
Perché tu sei prezioso ai miei occhi,
perché sei degno di stima e io ti amo.
Non temere, perché io sono con te".
Dio ha per te un nome particolare,
un nome che solo lui conosce insieme con te
e che ti rivela un poco alla volta,
nella misura in cui si precisa la tua vocazione.
Perché il tuo nome è una chiamata.
Pregare è, forse, innanzi tutto questo:
credere che tu hai per Dio un nome,
che questo è un invito a un'amicizia unica,
nella quale puoi perderti,
e che dà senso alla tua vita.

(Jean Lafrance, Prega il Padre tuo nel segreto, Edizioni O.R., Milano 1980)

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