martedì 10 agosto 2010

Adesso anche con la mente mi siederò in disparte,
osservandola in tutti i suoi problemi, la sporcizia, le foglie morte,
le ferite, i traumi, i ricordi, i desideri.
Imperturbato, starò seduto sulla riva,
aspettando il momento in cui tutto sarà limpido.
Osho
Penso sia un bene capire ed immedesimarsi con le cose nella propria vita. Se i computer rappresentano una grossa parte della nostra vita, sarebbe una buona idea provare a vedere le cose dal loro punto di vista. Ma mi aspetto (e spero) che ci sarà un allontanamento dalla tecnologia nei prossimi anni, la gente si stancherà di scambiare la profondità per l’ampiezza di queste relazioni tecnologiche sempre più veloci e superficiali. Oppure la tecnologia dovrà migliorare nell’accrescere, piuttosto che diminuire, il senso di individualità delle persone. Questo potrebbe funzionare altrettanto
Jonathan Harris
Tratto da M. Ponzini, Jonathan Harris: sentimenti e software art

Arthur Miller, nella nota introduttiva de Il Crogioulo afferma che [...] Il crogiuolo è nato dallo sgomento e dalla ribellione di fronte al “mistero di abdicare alla propria coscienza”.
(…) Perché c’è il mio nome! Perché non potrò averne un altro nella mia vita! Perché mentisco e sottoscrivo le mie menzogne! Perché non valgo la polvere calpestata dai piedi di quelli che saranno impiccati! Come potrei vivere senza il mio nome? Vi ho dato la mia anima; lasciatemi il nome!

Estratto da Il guardiano delle greggi di Fernando Pessoa.
Sono il guardiano del gregge. Il gregge sono i miei pensieri. E i miei pensieri sono tutti sensazioni. Penso con gli occhi e con le orecchie. E con le mani e coi piedi. E con il naso e con la bocca. Pensare un fiore è vederlo e respirarlo. E mangiare un frutto è saperne il senso. Ecco perché quando un giorno di caldo mi sento triste di goderne tanto e mi stendo completamente nell’erba e chiudo gli occhi che bruciano sento che tutto il corpo è steso nella realtà. So la verità e sono felice. Tu dici vivi nel presente, vivi solo nel presente. Ma io non voglio il presente, voglio la realtà. Voglio le cose che esistono, non il tempo che le misura. Cos’è il presente? È qualcosa di relativo al passato e al futuro. È una cosa che esiste in funzione dell’esistenza di altre cose. Ma io voglio la sola realtà, le cose senza presente. Non voglio includere il tempo nel mio schema. Non voglio pensare le cose in quanto presenti, le voglio pensare in quanto cose. Non le voglio separare da esse stesse trattandole come presenti. Non dovrei nemmeno trattarle come reali. Non dovrei trattarle affatto. Dovrei solo vederle, semplicemente vederle, vederle fino al punto di non poterle pensare, vederle con la facoltà di toglier tutto tranne il visibile…
Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono Felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.
Pablo Neruda

Chi non trova il paradiso quaggiù
non lo troverà neanche in cielo.
Gli angeli stanno nella casa accanto alla nostra,
ovunque noi siamo.
Emily Dickinson




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