martedì 1 febbraio 2011

non precipitarti subito a scrivere


Sii teso ad apprendere più che a insegnare, 
poiché insegnando sei utile agli altri, 
ma solo imparando farai il tuo bene; 
e non abbandonare lo studio 
fino a quando non avrai la certezza 
di non aver più nulla da apprendere.
Subisci il fascino di ciò che è detto e non di chi lo dice, evitando in tal modo 
l'accettazione passiva del sapere, 
e preoccupati
che il tuo docente non ti impedisca 
di progredire per tuo conto, 
tenendoti legato a sé per amore.
Come è vero che ci si nutre del frutto 
e non delle foglie del melo, 
così anteponi sempre 
il significato al significante 
e ricorda: 
la persuasione 
ha bisogno di catturare gli animi con discorsi ornati, ma all'insegnamento si addice la chiarezza. 
Là dove manchi la ricchezza dei contenuti 
abbondano le parole; 
è infatti costume di chi non ha progetto moltiplicare le strade o sfinirsi in tentativi.
Che certezza potrà mai trasmetterti 
chi dubita di sé?
Solo chi ha una logica di azione resta se stesso, 
fermo come il Sole, 
mentre lo stolto è 
instabile come l'erratica Luna;poiché chi ha una mente provvida incede con passo sicuro:
prima medita a lungo e poi parla correttamente, 
per non doversi giudicare con vergogna.
Il desiderio di comprendere ciò che dicono i dotti 
e ciò che fanno i buoni 
arda sempre nel tuo cuore.
Impara a lungo, Astrolabio e 
insegna solo quando sarai certo;
insegna tardi e non precipitarti subito a scrivere:
non voglio che il tuo insegnamento sia quello 
di un maestro impulsivo, costretto a improvvisare 
e a plasmare il sapere che deve trasmettere. "

Insegnamenti al figlio
di Pietro Abelardo

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