mercoledì 13 luglio 2016

Tutta la mente, tutte le facoltà si concentrano

Se la stampa è fedele all'originale dell'autore,
la parola di lui, non pronunciata,
non giace morta sulla pagina.
La scrittura incorpora i suoni e i sensi
come una donna incinta da lui fecondata.
Il lettore ne sente i sobbalzi vitali negli accenti, nei corsi ritmici, nelle rime e assonanze.
Le forme stesse dei caratteri, se correttamente aggraziate,
assecondano la vita silenziosa lì deposta.
Tutta la mente, tutte le facoltà si concentrano
su quell'andirivieni destrorso dell'occhio di rigo in rigo.
 Quando il raccoglimento gli fa cadere il libro di mano,
lo lascia cadere senza rimpianto,
perché al silenzio dell'ascolto è subentrato
in lui il silenzio del ricordo di ciò che ha letto.

Tacet. Elogio del buon tacere
di Giovanni Pozzi


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