lunedì 31 marzo 2014

23 ° giorno Cristo condanna apertamente l’atteggiamento di chi lo cerca per ricevere un beneficio, senza curarsi di ridefinire la propria vita nell’ubbidienza della fede. Tuttavia il beneficio non è negato. Il valore altissimo della persona umana è sempre posto da Gesù come obiettivo prioritario del suo ministero messianico.


 Il funzionario si reca da Gesù non per esprimergli la propria adesione personale, ma perché ha un figlio malato e desidera che guarisca. Ha udito quello che Gesù aveva operato a Gerusalemme durante la festa di Pasqua e spera che faccia qualcosa anche per suo figlio. La risposta di Gesù è indicativa dell’animo con cui il funzionario regio gli si è avvicinato: “Se non vedete segni e prodigi voi non credete”. Cristo parla al plurale, perché il funzionario condivide lo stesso atteggiamento di tutta la classe dirigente giudaica, che chiederà ripetutamente a Gesù dei segni per poter credere. A livello personale, poi, c’è un’evidente contraddizione: quella classe dirigente che si manterrà ostile a Cristo fino all’ultimo, e gli negherà in Gerusalemme qualunque riconoscimento, ricorre però a Lui quando, trovandosi in grave necessità, non rimane alcuna speranza se non il suo intervento salvifico. Cristo condanna apertamente l’atteggiamento di chi lo cerca per ricevere un beneficio, senza curarsi di ridefinire la propria vita nell’ubbidienza della fede. Tuttavia il beneficio non è negato. Il valore altissimo della persona umana è sempre posto da Gesù come obiettivo prioritario del suo ministero messianico. E se da un lato Egli disapprova il funzionario che cerca i benefici di Cristo senza cercare Cristo, dall’altro lato, la sua compassione lo muove a guarire l’innocente colpito dalla malattia.
Don Vincenzo Cuffaro

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