martedì 11 marzo 2014

6 giorno Per una persona che sperimenta la realtà della conversione è quasi impossibile, da quel momento in poi, trattare gli altri con indifferenza, esercitare la propria professione senza una grande attenzione alla persona umana...


La Parola odierna ritorna su un tema che abbiamo toccato ieri 
sotto un certo punto di vista 
e che oggi ci viene riproposto sotto un altro. 
Si tratta dei segni che accompagnano la conversione dell’uomo. 
Le letture di questi giorni ci hanno messo in guardia 
dinanzi alla possibilità di ingannarci, 
perché la conversione non è mai un fatto soltanto interiore, 
che si svolge nel segreto della coscienza, 
ma è un evento che porta inevitabilmente con sé dei fenomeni esterni e visibili. 
Uno di essi è il cambiamento della qualità dei rapporti con il prossimo, 
nel senso che la relazione con l’altro diventa 
un’esperienza fondamentalmente ispirata dall’amore. 
Per una persona che sperimenta la realtà della conversione 
è quasi impossibile, da quel momento in poi, 
trattare gli altri con indifferenza, 
esercitare la propria professione senza una grande attenzione alla persona umana, 
e, più in generale, ciò che accade è 
lo scioglimento di tutte quelle forme di indurimento, 
che ostacolano una relazione con gli altri autenticamente umana. 
La qualità dell’amore del prossimo è però solo uno dei segni 
che accompagnano la grazia della conversione, 
manifestandola nei suoi effetti visibili.

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