mercoledì 12 marzo 2014

7 giorno la conversione è un dono di grazia, ed è un fenomeno principalmente interiore, ma è al tempo stesso un dono collegato agli eventi della vita, a fatti e personaggi che costellano la nostra esperienza, ed è ancora un dono alimentato da una riflessione matura sul mondo e sull’uomo.


Il tema delle letture odierne è ancora la conversione, considerata nel suo stadio iniziale. 
Le letture odierne rispondono alla domanda sulla causa scatenante della conversione, ovvero su ciò che innesca il processo che porta l’uomo a convertirsi. 
Ci viene risposto che la causa interiore della conversione è un dono di Dio, che noi non possiamo prevedere né pretendere; ma il dono di Dio, che sembra consistere in una particolare luce interiore, è stimolato da qualcosa che accade fuori di noi. 
In sostanza, la conversione è un dono di grazia, ed è un fenomeno principalmente interiore, ma è al tempo stesso un dono collegato agli eventi della vita, a fatti e personaggi che costellano la nostra esperienza, ed è ancora un dono alimentato da una riflessione matura sul mondo e sull’uomo.
Le letture odierne sono tenute insieme dalla figura del profeta Giona. 
La prima lettura presenta il quadro della predicazione di Giona nella grande città di Nìnive, 
mentre il vangelo di Luca riporta un’espressione di Gesù proprio in riferimento a Giona e alla sua predicazione. 
Questo collegamento delle due letture, basato sulla figura di Giona, scaturisce dal tema della Parola di Dio predicata come principale causa esterna, di cui Dio si serve per produrre internamente, a livello del cuore, un movimento di pentimento e di ritorno verso Dio.
Don Vincenzo Cuffaro

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