
"Insegnavo...dell'importanza della solitudine, della liberta interiore e della pace spirituale, ma continuavo ad incespicare nelle mie stesse costrizioni, nelle mie stesse illusioni.
...domande seguitavano ad affacciarsi nei pochi momenti di vuoto, sfidandomi a fronteggiare il mio io inquieto...parlavo troppo "di Dio" invece che "con Dio"... mi preoccupavo più degli elogi del prossimo che dell'amor di Dio... prigioniero di ciò che gli altri si aspettavano da me, invece di farmi liberare dalle promesse di Dio...barricarmi dietro tanto da fare... credevo di essere divenuto quasi indispensabile...invischiato in una rete di strani paradossi...mi pesava scrivere lettere, ma mi rattristava quando la cassetta della posta era vuota...In breve , desideravo la solitudine ma avevo paura di essere lasciato solo...
sentivo questo bisogno crescente di tornare indietro, sapevo anche che non avrei potuto farlo da solo. Pare che le decisioni cruciali e le grandi esperienze di vita esigano una guida...sperando di trovare qualcuno a cui poter parlare...una persona non comune e molto persuasiva...
John E

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