lunedì 19 aprile 2010

Questa sera il tabernacolo è vuoto, la croce è nuda, chiuso il sepolcro...

...gli altari desolati,
ma la Messa continua sugli ignoti calvari di una terra
ove ogni picco, ogni greco, ogni preda
è un tabernacolo, un altare, una croce.

Crocifissi come te...
Questa nudità m'agghiaccia.
Ho l'impressione di trovarmi per la prima volta
in faccia alla morte, all'ingiustizia, al dolore, alla guerra...
Come siano arrivate queste nostre tristezze fin sull'altare,
non so:
come si siano legate a quel tronco, fatte una sola cosa col crocifisso,
non so...
Ma tu, dall'alto della tua croce, invochi perdono:
noi, dalla nostra croce, odiamo;
tu doni il Paradiso a un ladrone,
noi togliamo il pane anche all'orfano.
Tu sulla croce, sei nudo, sei l'uomo.
Noi siamo obbligati a portare
la maschera dell'uomo forte, dell'uomo grande, dell'uomo implacabile...
fin sulla croce.

Signore, toglimi questa maschera,
fammi vedere come sono,
come siamo per avere almeno pietà gli uni degli altri.
Tu ci hai comandato di amarci gli uni gli altri come tu ci ami.
Ho paura che quel giorno sia ancora molto lontano, troppo lontano.
Almeno potessimo arrivare ad aver pietà gli uni degli altri!
A vivere e a morire da uomini, da poveri uomini come siamo,
in pace con noi stessi!

Primo Mazzolari, Tempo di passione, Paoline 2005

Questa sera è anche per me tempo di passione. Abbraccio la croce tremante per la paura. Mi sembra di non vedere più la luce. Davvero ho sepolto Cristo col macigno che mi chiude il cuore. Ho bisogno di vederti sulla spiaggia della storia mentre accendi il fuoco per il pesce che io ho pescato obbedendo alla tua volontà. Tu mi interroghi. Vedi lo stato confusionale e balbettante delle mie risposte anche se sincere. "Tu sai che in fondo io ti voglio bene". Dirada la nebbia con la luce del tuo cammino.

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