domenica 18 luglio 2010

l'utilità e la gioia divina che la solitudine e il silenzio del deserto portano a coloro che li amano

PREGHIERA DEL MATTINO
Signore Gesù Cristo, mi commuove e mi fa gioire il fatto che tu ami gli uomini e le donne e che sei stato loro amico. Per esempio, sei stato amico delle due sorelle, Marta e Maria. Tu hai accolto anche me nella cerchia dei tuoi amici. Quando leggo o ascolto la tua parola, tu mi sei presente e mi parli.
Oggi vuoi accompagnarmi durante la mia giornata e sul mio cammino. Ti ringrazio. Voglio orientare la mia vita secondo te e la tua parola.
Sii vicino a tutti coloro che non ti conoscono, che non si sono uniti a te, e che oggi hanno particolarmente bisogno del tuo sostegno.
Poiché tu sei nostro amico, tu il Figlio di Dio che offri il tuo amore agli uomini, io sono colmo di speranza per tutti loro. Voglio lodarti e glorificarti.
MEDITAZIONE
Solo coloro che ne hanno fatto personalmente l'esperienza conoscono l'utilità e la gioia divina che la solitudine e il silenzio del deserto portano a coloro che li amano.
Là infatti gli uomini forti possono raccogliersi come desiderano, rimanere con se stessi, coltivare assiduamente i germi della virtù, nutrirsi con gioia dei frutti del paradiso. Là ci si sforza di acquisire l'occhio il cui sguardo trafigge d'amore lo Sposo divino, e la purezza del quale concede di vedere Dio. Là, dove ci si consacra ad un piacere pieno, e dove ci si ferma in un'azione tranquilla. Là Dio concede ai suoi atleti, per la fatica della lotta, la ricompensa desiderata: una pace che il mondo ignora, e la gioia nello Spirito Santo.
Questa è la parte migliore, che Maria ha scelto e che non le sarà tolta. Come vorrei, fratello carissimo, che tu ardessi di amore divino. Che questa carità venisse ad abitare il tuo cuore, e che ben presto la gloria del mondo, seduttrice ingannevole, ti apparisse miserabile. Tu rifiuteresti allora con facilità le ricchezze, la preoccupazione delle quali ti appesantisce l'anima. Che cosa vi è infatti di più contrario alla ragione, alla giustizia, alla natura stessa che preferire la creatura al Creatore e perseguire valori deperibili piuttosto che beni eterni?
L'amore di Dio è tanto più utile quanto più giusto. Che cosa vi è di più giusto e di più utile, di più innato, di più conveniente per l'uomo che amare ciò che è bene? E che cosa vi è di più buono di Dio stesso? Più ancora, vi è un altro bene, se non Dio? Così l'anima santa che ha qualche sentimento di questo bene, del suo splendore, della sua lucentezza senza paragoni, arde di amore celeste e grida: "L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?" (Sal 42,3).
SAN BRUNO

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