venerdì 25 febbraio 2011

I bassifondi del vangelo


Nel Vangelo i personaggi guasti sono parecchi. Se fosse un romanzo, i critici timorati farebbero le loro riserve, ma poiché è il Libro di Gesù, gli si levano contro i farisei di ogni tempo.
Uditeli: «Il Vostro Maestro va coi peccatori, mangia con loro: è amico dei pubblicani».
Ai Discepoli Gesù dichiara: «La gente sana non ha bisogno del medico»;
Ai farisei, in tono un po' diverso: «I pubblicani e le donne della strada vi precederanno nel Regno dei Cieli».
Lo scandalo del bene non è facilmente sopportabile. Ci vuole più fede per credere che «il Vangelo è predicato ai poveri» che per credere ai «ciechi che vedono, ai sordi. che odono, agli storpi che camminano, ai morti che risorgono» (Mt., 11, 4).
Se il Signore non fosse venuto per i malati, si potrebbe pensare che, a un certo momento del nostro discendere, possa venir meno la sua pietà.
Invece, la mia malattia aumenta la sua pietà. Perchè sono tanto infelice. Quando sono cattivo, Egli mi vuole tanto bene.
A i farisei che si vantavano d'essere «progenie di Abramo», il Signore risponde ch' Egli può cavare figli di Abramo anche dalle pietre.
Purtroppo, non tutti i grandi peccatori diventano grandi santi, dato che il peccato non è la condizione per divenir santi: ma se uno, che ha molto ardore nel male, si lascia prendere dalla grazia, porta nel bene eguale passione.
Se Gesù va in cerca di una creatura che si perde, vuol dire che in essa c'è qualche cosa che va raccolto per la gioia di tutti. Il «Rallegratevi con me... Vi dico che in cielo c'è ancora più allegrezza... ». (Don Primo Mazzolari)  

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