lunedì 28 aprile 2014

la comunità cristiana si rivela come il luogo della solidarietà che non è soltanto una solidarietà di ordine umano e materiale (benché sia anche questo) ma soprattutto è una solidarietà nella preghiera


Il testo degli Atti riporta un momento di particolare tensione attraversato dalla comunità cristiana perseguitata proprio in concomitanza con la carcerazione di Pietro e di Giovanni. Quando i due Apostoli sono rimessi in libertà, vengono accolti dalla comunità cristiana che si raduna per invocare l’aiuto di Dio e ottenere da Lui il sostegno nel tempo della prova. Questo è un primo punto essenziale in cui la comunità cristiana si rivela come il luogo della solidarietà che non è soltanto una solidarietà di ordine umano e materiale (benché sia anche questo) ma soprattutto è una solidarietà nella preghiera, perché la certezza di fede accompagna la comunità cristiana nel suo cammino storico e le assicura che Cristo è presente là dove il suo nome è invocato. Una cosa è l’aiuto e il sostegno umano, offerto in forza delle proprie risorse, ben altra cosa è invocare la presenza di Cristo e attendere da Lui l’aiuto. La comunità cristiana si raduna perché percepisce di trovarsi dinanzi ad una prova più grande delle proprie forze, e quando si raduna in preghiera fa un’esperienza singolare della presenza di Dio in mezzo ad essa
Don Vincenzo Cuffaro

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