domenica 9 maggio 2010

DESIDERATA

Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta
e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.

Finchè è possibile senza doversi abbassare,
sii in buoni rapporti con tutte le persone.

Dì la verità con calma e chiarezza;
e ascolta gli altri, anche i noiosi e gli ignoranti;
anche loro hanno una storia da raccontare.

Evita le persone volgari ed aggressive;
esse opprimono lo spirito.

Se ti paragoni agli altri,
corri il rischio di far crescere in te
orgoglio e acredine,
perché sempre ci saranno persone
più in basso o più in alto di te.

Gioisci dei tuoi risultati
così come dei tuoi progetti.

Conserva l’interesse per il tuo lavoro,
per quanto umile;
è ciò che realmente possiedi
per cambiare le sorti del tempo.

Sii prudente nei tuoi affari,
perché il mondo è pieno di tranelli.
Ma ciò non accechi
la tua capacità di distinguere la virtù;
molte persone lottano per grandi ideali,
e dovunque la vita è piena di eroismo.

Sii te stesso.
Soprattutto non fingere negli affetti
e neppure sii cinico riguardo all’amore;
poiché a dispetto
di tutte le aridità e disillusioni
esso è perenne come l’erba.

Accetta benevolmente
gli ammaestramenti che derivano dall’età,
lasciando con un sorriso sereno
le cose della giovinezza.

Coltiva la forza dello spirito
per difenderti contro l’improvvisa sfortuna.
Ma non tormentarti con l’immaginazione.
Molte paure nascono
dalla stanchezza e dalla solitudine.

Al di là di ogni disciplina morale,
sii tranquillo con te stesso.
Tu sei un figlio dell’universo,
non meno degli alberi e delle stelle;
tu hai diritto ad essere qui.

E che ti sia chiaro o no,
non vi è dubbio che l’universo
ti si stia schiudendo come dovrebbe.

Perciò sii in pace con Dio,
comunque tu Lo concepisca,
e qualunque siano le tua lotte e le tue aspirazioni,
conserva la pace con la tua anima
pur nella rumorosa confusione della vita.

Con tutti i suoi inganni,
i lavori ingrati
e i sogni infranti,
è ancora un mondo stupendo.

Fai attenzione.
Cerca di essere felice.

Trovata nell'antica Chiesa di S.Paolo
Baltimora 1692
Traduzione di Enrico Orolino

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