sabato 31 maggio 2014

una pace che quindi non può essere scalfita neppure dall’ostilità di tutto l’universo


La nota della gioia è rilevata più volte da Luca. La gioia accompagna sempre la conversione ed è un segno d’autenticità della conversione stessa. Così come la gioia accompagna gli Apostoli nelle loro tribolazioni: “si allontanarono dal sinedrio lieti di essere stati oltraggiati nel nome di Gesù”. Nell’ultima cena, Cristo aveva promesso una pace che non è di questo mondo (cfr. Gv 14,27), una pace che quindi non può essere scalfita neppure dall’ostilità di tutto l’universo. Il discepolo è un uomo libero, che non è turbato da ostilità alcuna: la pace gli rimane dentro, perché gliela dà Dio.
Don Vincenzo Cuffaro

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