martedì 4 maggio 2010

SEI: i dipinti sulle pareti del cuore.

La contemplazione quotidiana del vangelo e la ripetizione attenta di una preghiera possono influenzare profondamente la nostra vita interiore. La nostra vita interiore è come uno spazio santo che deve essere tenuto con cura e decorato in modo appropriato.
La preghiera, in qualsiasi forma, è un modo per rendere la nostra dimora interiore un luogo in cui possiamo accogliere coloro che cercano Dio.
Dopo aver trascorso alcune settimane ripetendo lentamente le parole di Paolo, “l’amore è paziente e benigno; l’amore non è invidioso; l’amore non cerca il proprio vantaggio”, queste parole cominciarono ad apparire sulle pareti della mia dimora interiore un po’ come un certificato di laurea nello studio di un medico. Ovviamente, non si trattava di una apparizione, ma dell’emergere di un’ immagine. Quest’ immagine, come un quadro con le parole sacre sulla parete della mia stanza interiore, mi ha dato una nuova comprensione del rapporto tra preghiera e ministero.
Quando, durante il giorno, incontro la gente, ricevo nella mia dimora interiore. Alcuni quadretti rappresentano parole, altri dei gesti, di benedizione, di perdono, di riconciliazione e di guarigione.
Molti rappresentano dei volti: i volti di Gesù e di Maria, i volti di Teresa di Lisieux e di Charles de Foucauld…
E’ molto importante che la nostra dimora interiore abbia dei quadri alle pareti, quadri che consentano a coloro che entrano nella nostra vita di aver qualcosa da guardare, che dicano loro dove sono e dove sono invitati ad entrare. Senza preghiera e senza contemplazione le pareti della nostra dimora interiore rimarranno povere e pochi ne saranno ispirati.(da: Henry Nouwen, Vivere lo spirito, Queriniana, pag. 82-85)

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